“È meglio non credere a nulla di
quanto ci viene detto in una scuola spirituale, da un ‘maestro’, un guru o un
istruttore come potrei essere io. Prendiamo ogni concetto come ipotesi di lavoro, sperimentiamo
nella pratica e poi decidiamo se tali insegnamenti sono validi e utili per noi
oppure no. La credenza cieca non
è mai un buon atteggiamento, anche se a parlare fossero un Buddha o un Gesù,
mentre la volontà di sperimentare e verificare nella propria carne la validità di un insegnamento indica
una certa capacità critica – sempre benvenuta – e desiderio di applicare subito
su di sé ciò che viene detto.”
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